Da lunedì prossimo, 10 dicembre, l’attraversamento dello Stretto di Messina diventa impossibile per chi non è in possesso del green pass rafforzato a seguito delle nuove disposizioni sanitarie varate dal governo nazionale.
Ad evidenziarlo è il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi. Con l’entrata in vigore del decreto legge dello scorso 30 dicembre, infatti, sarà consentito imbarcarsi sui mezzi di trasporto navale, che quotidianamente fanno la spola tra Sicilia e Calabria, solo a chi è in possesso della certificazione derivante dalla vaccinazione completa o da guarigione dal Covid.
Non sarà più possibile, quindi, la presentazione di un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo, che – scrive il presidente della Regione – rappresentava «un ragionevole punto di equilibrio tra le esigenze di contenimento della diffusione del contagio e quelle collegate alla libera circolazione delle persone e delle merci».
Per Musumeci, la nuova disposizione «rischia di determinare non poche difficoltà applicative ove non addirittura una lesione del principio di continuità territoriale tra il territorio della Regione Siciliana e quello del resto dello Stato italiano».
«Quella dello Stretto di Messina – prosegue il presidente – è a tutti gli effetti un’unica conurbazione, un’area integrata nella quale quotidianamente si muovono dalla Sicilia alla Calabria e viceversa, anche più volte al giorno, innanzitutto per esigenze lavorative, ma anche sanitarie e di altra natura, migliaia di cittadini siciliani e calabresi (oltre quattromila)».
In previsione dell’avvio dell’obbligo di esibizione del “super green pass”, «mi permetto di sollecitare, prima della sua imminente entrata in vigore (prevista per lunedì prossimo) – conclude Musumeci – l’adozione di un correttivo all’attuale formulazione dell’articolo 9-quater (del decreto legge 229/21), consistente nell’adozione di misure preventive e di controllo sanitario non penalizzanti rispetto a quelle vigenti nelle altre Regioni italiane».