La nuova ondata di contagi del Covid-19 non risparmia le carceri della Sicilia dove, in linea con il trend regionale, vengono accertati svariati casi di positività sia tra i detenuti sia tra i poliziotti penitenziari che vi prestano servizio.
Lo sottolinea la Segreteria regionale della UILPA Polizia Penitenziaria. “Purtroppo – si legge nella nota diffusa alla stampa – il governo ha ritenuto obbligatoria la vaccinazione per i poliziotti penitenziari ma non indispensabile il green pass per chi accede nelle carceri, tra familiari dei detenuti e avvocati, confermando due possibilità, cioè, che chi determina le scelte sanitarie per le carceri non ne capisce nulla oppure che i lavoratori della Polizia Penitenziaria sono carne da macello!”.
Alla data dello scorso 23 dicembre – proseguono dalla Segreteria regionale del sindacato – nelle prigioni siciliane abbiamo un trend in salita di contagi, con 50 lavoratori assenti dal servizio, di cui 31 positivi accertati e 18 allontanati precauzionalmente, mentre tra la popolazione detenuta registriamo 160 reclusi in isolamento precauzionale e 9 positivi al Covid-19″.
“lI Governo sta scherzando seriamente con il fuoco – concludono dalla Segreteria regionale della UILPA Polizia Penitenziaria – perché senza green pass per i visitatori, senza tamponi rapidi giornalieri al personale, senza dotazione necessaria di mascherine FFP2, senza applicazione dei protocolli sanitari (che sono rimasti carta straccia) ma con il solo obbligo vaccinale per i poliziotti penitenziari, a breve non avremo più posti per dividere i detenuti sintomatici e asintomatici, e l’aumento dei lavoratori in isolamento precauzionale creerà disservizi nelle carceri dove significa accendere vere e proprie polveriere che graveranno solo sulla pelle dei poliziotti penitenziari”.