La Direzione Investigativa Antimafia ed il Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Trapani hanno eseguito il decreto di sequestro di beni anticipato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani nei confronti di un imprenditore di Alcamo attivo nel settore degli appalti pubblici e della formazione professionale.
Il Tribunale, a seguito delle risultanze d’indagine raccolte dagli investigatori e corroborate anche dal contributo di alcuni collaboratori di giustizia, ha ritenuto sussistere indizi sufficienti a formulare un giudizio di pericolosità sociale di tipo “qualificato” in quanto ritenuto appartenente a Cosa nostra.
L’imprenditore sarebbe a capo di un sodalizio criminoso per il conseguimento di illeciti profitti derivanti da finanziamenti pubblici previsti in favore della formazione professionale e da pubbliche erogazioni ottenute grazie a truffe e distrazioni patrimoniali attuate tramite la rete di società da lui gestite.
In particolare, gli investigatori, già nel 2016, avevano ricostruito alcuni episodi di aggiudicazioni pubbliche a seguito delle quali doveva essere versata alla famiglia mafiosa di riferimento il 2% del prezzo corrisposto dall’ente pubblico. Per tali ipotesi di reato l’uomo era stato arrestato e successivamente rinviato a giudizio.
Tra i beni sottoposti a sequestro, per un valore complessivo stimato in circa 2,5 milioni di euro, ci sono sei aziende nel settore della formazione professionale, edile e del commercio, il 50% delle quote di una società immobiliare, quattro immobili e sei rapporti finanziari. GUARDA IL VIDEO