Convocato per il prossimo 21 dicembre nella sede dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture un incontro con l’Anas e gli altri enti interessati per fissare le modalità di rimozione delle macerie del ponte sul fiume San Bartolomeo, crollato nella notte tra sabato e domenica scorsi, per individuare la migliore soluzione per ripristinare l’attraversamento del fiume scegliendo fra un ponte bailey o una passerella provvisoria.
Lo ha reso noto l’assessore regionale Marco Falcone che ieri, insieme al collega Mimmo Turano, si è recato nell’area del ponte lungo la strada statale 187 fra Castellammare del Golfo e Alcamo.
Il ponte ha ceduto dopo la lesione del pilastro centrale causata dallo ingrossamento del corso d’acqua sottostante a causa delle elevate precipitazioni che si sono abbattute sulla Sicilia occidentale. Presenti sul posto anche i sindaci di Castellammare, Nicolò Rizzo, e di Alcamo, Domenico Surdi, il responsabile della Struttura territoriale Sicilia di Anas, Raffaele Celia, e i tecnici del Genio militare dell’Esercito.
«Siamo venuti in visita al primo giorno utile dopo questo rovinoso crollo – ha affermato l’assessore Turano – che lascia numerose comunità isolate. Lo stesso scenario si era verificato già nel 1958. L’obiettivo che il governo Musumeci pone ad Anas, facendo la propria parte sul piano delle risorse, è duplice: ristabilire il transito provvisorio fra Castellammare e Alcamo Marina, un comprensorio che d’estate raggiunge i 150mila abitanti, e ricostruire un nuovo ponte che non crolli di nuovo tra altri sessant’anni, dunque adottando scelte al passo con i tempi e con il contesto idrogeologico del fiume».