Il 21 dicembre 1991 perdeva la vita, a Favignana, l’agente di Polizia Penitenziaria Giuseppe Barraco, nocchiero motorista su un’unità del Corpo: adesso la Uilpa Polizia Penitenziaria chiede la realizzazione di un murale che lo raffiguri da realizzare sul muro di cinta del vecchio carcere dell’isola.
La proposta è stata avanzata dal Segretario regionale Gioacchino Veneziano al sindaco delle Egadi, Francesco Forgione. L’iniziativa si inserisce nel solco delle attività volte a ricordare, e far ricordare il tributo di vite che la Polizia Penitenziaria, nel corso della sua esistenza, ha pagato nell’adempimento del dovere e per affermare i valori della sicurezza e della democrazia.
Il 21 dicembre 1991, nel corso di una burrasca, nonostante fosse libero dal servizio, Barraco non esitò ad aiutare i colleghi per rinforzare gli ormeggi di una motovedetta del Corpo perdendo la vita nel tentativo di mettere in sicurezza l’imbarcazione ancorata nel porto di Favignana. Una violenta ondata lo scaraventò in mare e il suo corpo senza vita fu ritrovato dopo due giorni.
Prima di avanzare la richiesta all’amministrazione comunale – chiariscono dal sindacato – è stata chiesta l’autorizzazione ai familiari dello sfortunato poliziotto penitenziario che hanno dato il loro assenso.
“Siamo certi che Francesco Forgione, – concludono dalla Segreteria regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria – raccoglierà questa nostra proposta, ricordando che all’interno di quel muro di cinta, negli anni di piombo, molti appartenenti alla Polizia Penitenziaria hanno combattuto in prima linea le Brigate rosse, in quel carcere scelto come il più sicuro d’Italia dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa”
Nel marzo di quest’anno la Commissione Nazionale Ricompense, su proposta avanzata del sindacato – ha deliberato l’intitolazione al poliziotto scomparso della V.3, l’unità navale dove Giuseppe Barraco era imbarcato e che ora – dopo la soppressione della Base navale di Favignana – opera a Livorno.