“Ero esasperata ma l’ho colpito per difendermi”. Ha risposto così ai pm di Trapani, la 36enne Vanda Grignani, convivente del 45enne Cristian Favara, l’uomo ucciso nella notte tra sabato e domenica con una coltellata.
La donna, che da ieri si trova nel reparto femminile della Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo, nel corso dell’interrogatorio davanti alla sostituta procuratrice Eleonora Sciorella, ha confermato di aver colpito il compagno durante una lite. È stata lei stessa – come abbiamo riferito nel nostro articolo di ieri sulla vicenda – ad avvertire i Carabinieri, confessando l’omicidio al loro arrivo nell’abitazione di via Avellone, alle spalle della Cattedrale “San Lorenzo”, nel centro storico della città.
Per lei è stato disposto l’arresto in
flagranza di reato che dovrà essere convalidato dal gip nei prossimi giorni.
“Nelle ultime settimane la relazione era diventata assai difficile al punto da chiedere più volte aiuto a Polizia e Carabinieri”, avrebbe detto la donna – secondo quanto riporta un lancio AGI – durante l’interrogatorio la donna che è difesa dall’avvocato Diego Tranchida.
Secondo il racconto fornito alla pm, l’omicidio sarebbe maturato “durante un’aggressione di Favata e, più che altro, è stato un tentativo di difesa”. Nel corso dell’esame Vanda Grignani ha commentato anche i post – anche questi riportati già nel nostro precedente articolo – scritti la stessa sera dell’omicidio sul suo profilo Facebook.
“Stasera farò qualcosa che non avrei mai pensato”, si legge in uno dei messaggi, che, secondo la sua versione, dimostrano “l’esasperazione in corpo, a tal punto da poter scrivere questo”.