È un dato in linea con il trend nazionale quello riguardante le denunce di infortuni sul lavoro presentate nel 2021 nella provincia di Trapani.
La fotografia della situazione è stata fornita da ANMIL, l’Associazione Nazionale Invalidi e Mutilati sul Lavoro, su dati INAIL , in occasione della Giornata nazionale per le vittime del lavoro celebratasi anche a Trapani lo scorso 10 ottobre.
Il dato nazionale, relativo al periodo dal giugno all’agosto di quest’anno infatti, registra un aumento, rispetto allo stesso arco temporale riferito al 2020, pari all’8,5 per cento, con 349.449 casi. Nel Trapanese è di 1.199 il totale degli infortuni denunciati, pari ad un incremento del 18,6 per cento. Nel 2020 erano stati 1.011.
Di questi, gli infortuni mortali sono stati, in Italia, 772 (a fronte degli 823 del 2020) mentre nella provincia di Trapani sono stati 2 – sempre nel periodo gennaio/agosto 2021 – rispetto ai 7 del 2020.
Le malattie professionali denunciate sono state 36.496 nell’intero territorio nazionale (27.761 nel 2020) mentre nel Trapanese il totale è di 51, con l’incremento di un caso rispetto allo stesso periodo 2020.
Prendendo in considerazione tutte le province della Sicilia, si ha un totale di 15.165 Infortuni sul lavoro – di cui 38 mortali – e 737 di malattie professionali denunciati nel 2021.
Come ha sottolineato Giorgia Lauretta, reggente della Sezione ANMIL di Trapani, “il fenomeno degli incidenti sul lavoro e delle malattie professionali, purtroppo, è tutt’altro che diminuito ed è tornato ad essere una vera e propria emergenza, come dimostrano i tanti gravissimi episodi di cui abbiamo notizia ogni giorno”.
“Oggi come non mai – ha sottolineato – è dovere di tutti noi rafforzare la nostra battaglia per luoghi di lavoro sicuri, in cui l’incidente sul lavoro non sia una tragica fatalità, ma un evento prevedibile ed evitabile.Dobbiamo moltiplicare i nostri sforzi per diffondere una vera cultura della sicurezza, attraverso una formazione efficace e non solo nozionistica, sensibilizzando datori di lavoro, lavoratori e, prima di tutti, i giovani lavoratori di domani”.