“C’è un altissimo rischio di ‘inquinamento’ indotto dalle modalità con cui, in modo martellante e asfissiante, le trasmissioni tv e i siti si occupano del caso della piccola Denise Pipitone”. L’allarme viene lanciato dai pm della Procura di Marsala che indagano sulla scomparsa di Denise avvenuta a Mazara del Vallo l’1 settembre 2004, nel provvedimento con cui, la scorsa settimana, hanno chiesto l’archiviazione dell’inchiesta.
“La vicenda – scrivono i magistrati in un altro passaggio – è descritta così in dettaglio che chiunque potrebbe avere il ruolo di testimone. Navigatore del web o spettatore di talk show sarebbe in grado di raccontare tutti i dettagli. Mitomani di ogni sorta e personaggi in cerca d’autore, purtroppo, si inseriscono indebitamente in questa vicenda ed è forte il rischio che persone innocenti vengano consegnate all’opinione pubblica come mostri da sbattere in galera”.
Cinquantadue pagine di motivazione in cui gli inquirenti ripercorrono i nuovi accertamenti eseguiti – stimolati, lo scrivono, dal tornare della vicenda alla ribalta mediatica dopo il caso della giovane russa somigliante a Denise che cercava la madre – e le storie di falsi testimoni usciti dalla vicenda perchè, smascherati, hanno confessato di essersi inventati tutto. I due avevano contattato il legale della madre di Denise, l’avvocato Giacomo Frazzitta, e gli avevano raccontato di aver visto la bambina nell’hotel di Mazara in cui lavorava Anna Corona il giorno della scomparsa. Gli accertamenti bancari e telefonici hanno provato che i due si erano inventati tutto.
Dopo aver scoperto le menzogne dei due, i pm li convocano. La donna, terrorizzata, chiama Frazzitta. Le loro conversazioni vengono intercettate. “L’avvocato anziché assumere un atteggiamento neutro e di prudenziale attesa, non potendo essere a conoscenza della falsità delle dichiarazioni della donna – scrivono i pm in una durissima parte dedicata al legale – reagiva con rabbia esprimendo giudizi pesanti sui magistrati”.
I pm si soffermano anche sul ruolo della ex pm di Marsala Maria Angioni, sulle sue “generose dichiarazioni” rese nelle “plurime apparizioni televisive” sia su presunti responsabili del rapimento – Giuseppe Della Chiave (anche per lui si chiede archiviazione ) ma anche su una presunta infedeltà di uomini della polizia giudiziaria che effettuarono le prime indagini all’epoca del rapimento. Ipotesi che – si legge nella richiesta di archiviazione – si sono rivelate “mere elucubrazioni” della magistrata la quale, per questi motivi, è stata rinviata a giudizio per false dichiarazioni al pubblico ministero e dovrà comparire davanti al Tribunale di Marsala il prossimo 23 dicembre.