L’8 settembre l’ex aeroporto militare di Castelvetrano potrebbe passare in mano a privati o a qualche grande società con destinazione d’uso “zona per attrezzatura ed impianti d’interesse generale”.
Dopo molti anni di abbandono, a fronte del mancato esercizio del diritto d’opzione all’acquisto da parte della Regione ed del Comune di Castelvetrano, secondo quanto scritto dal Giornale di Sicilia, l’Agenzia del Demanio ha deciso di mettere in vendita l’aeroporto di contrada Fontanelle con un prezzo a base d’asta di 2.044.000,00 euro. L’area occupata è di oltre 96 ettari di terreno dalla forma ovale, senza contare la strada di accesso all’area.
Il Demanio ha più volte provveduto a effettuare bonifiche della zona, nel 2017 spendendo 80.177,23 euro; nel 2019 72.548 euro e, infine, nel 2020 ha effettuato un altro intervento propedeutico alla vendita, vietandone l’accesso al fine di scongiurare nuovamente una situazione di degrado e abbandono. Durante la legislatura Errante, fu emanato un bando d’interesse aperto a tutti per la realizzazione di un eventuale piccola pista di atterraggio e di un piccolo aeroporto turistico, con base per atterraggio per deltaplano. Una ricognizione di tecnici portò alla scoperta di una pista ancora in ottime condizioni.
Secondo i libri di storia l’aeroporto di Castelvetrano, fu sito cruciale nella dura battaglia che si svolse tra il 1942 e 1943 nell’area mediterranea. Il campo d’aviazione “Fontanelle” cosi ricordato, fu base del 59° stormo e di importanti aerei del regime mussoliniano nonché centro di durissime battaglie aree con gli inglesi. Gli ingegneri del governo fascista scelsero Castelvetrano come luogo per la costruzione dell’aeroporto, in ragione della posizione ottimale, per la peculiare situazione dei venti e distanza dal mare. A «li Funtaneddi», i castelvetranesi, per anni hanno legato la speranza di avere un aeroporto funzionante. La struttura venne inaugurata alla fine degli anni trenta e pienamente adoperata nella seconda guerra mondiale come aeroporto militare strategico.