“Cu nesci, arrinesci”, è il proverbio siciliano che Stefania Auci scrive all’inizio del prologo del suo fortunato “I Leoni di Sicilia”, ma che non fa al caso della scrittrice, trapanese d’origine e palermitana d’adozione, che da due anni è al vertice delle classifiche di bestseller diventando una vera “leonessa di Sicilia”, come la descrive Il Venerdì.
Il primo romanzo della saga dei Florio divenuto in poco tempo un caso letterario internazionale, è stato tradotto in 32 Paesi, oltre 650 mila copie vendute, e presto arriverà anche una serie tv sul piccolo schermo. Ma finalmente l’attesa per il secondo e ultimo capitolo è terminata: il cerchio sulla famiglia che ha segnato la storia dell’Isola si chiude con “L’inverno dei leoni”, in libreria dal prossimo 24 maggio.
In un’intervista in esclusiva sul Venerdì la scrittrice trapanese ha anticipato che il nuovo romanzo è ambientato tra Otto e Novecento, anni d’oro per i Florio, che diventeranno una delle famiglie più ricche d’Europa ma che finiranno per perdere tutto, e per Palermo, splendida “città giardino” frequentata da regnanti e intellettuali.
Per Stefania Auci il segreto della suo successo sta nel “raccontare la storia di un’altra Sicilia – si legge nell’intervista – fuori dai cliché dell’isola povera e arretrata”.