Sono undici i titolari di autolavaggi sanzionati dalla Guardia Costiera di Mazara del Vallo per gravi violazioni in materia ambientale a seguito di una serie controlli effettuata, oltre che a Mazara, a Castelvetrano e Campobello di Mazara. Dieci di tali impianti sono stati sequestrati e temporaneamente chiusi.
Tra le irregolarità riscontrate, lo scarico diretto in fognatura dei reflui senza alcun trattamento per diminuire la loro carica nociva in spregio alle più basilari normative di settore. In un caso specifico, inoltre, è stato accertato che l’acqua veniva indirizzata, usando tubi “volanti”, su un terreno adiacente l’autolavaggio che ne era totalmente impregnato.
I titolari delle attività sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di scarico di refluo non autorizzato. I militari della Guardia Costiera hanno anche elevato specifiche sanzioni amministrative dopo aver accertato la non corretta gestione dei rifiuti prodotti all’interno degli impianti, stante la mancata esibizione, durante il controllo, della documentazione comprovante l’avvenuto smaltimento dei rifiuti prodotti.
In diversi autolavaggi, infatti, non era presente né il registro di carico e scarico rifiuti, documento sul quale vengono annotate, tra l’altro, le operazioni di conferimento dei fanghi di lavaggio accumulati nelle vasche di raccolta, né i formulari comprovanti l’avvenuto smaltimento.
In altri casi è stato accertato come diversi impianti fossero abusivi, ovvero del tutto sconosciuti alle competenti autorità comunali, in quanto operavano senza la necessaria e preventiva comunicazione di inizio attività da indirizzarsi al Comune di riferimento.
Per questi motivi, i nominativi dei titolari degli impianti e delle loro attività sono stati comunicati alle autorità comunali competenti che irrogheranno ulteriori sanzioni.
Al termine dell’intera operazione sono stati quindi effettuati 19 controlli, 10 sequestri penali, 9 processi verbali amministrativi per un importo previsto da 1.040 a 15.493 euro.