AGGIORNAMENTO ORE 20.30
Esito negativo per gli accertamenti affidati ai Vigili del fuoco che si sono calati, dopo averla svuotata, nella cisterna in un garage al piano terra della palazzina dove abitava Anna Corona. Da stamattina, nell’immobile attualmente disabitato, hanno lavorato i carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Trapani. L’attività, delegata dalla Procura della Repubblica di Marsala, mirava alla verifica dello stato dei luoghi e a capire se sono stati effettuati lavori edili all’interno dell’appartamento. I militari dell’Arma sono andati via e all’immobile non stati apposti sigilli.
AGGIORNAMENTO ORE 18
Al momento in cui scriviamo le verifiche dei Carabinieri sono ancora in corso e sul posto, circa mezz’ora fa, sono giunti anche mezzi e uomini dei Vigili del fuoco che stanno svuotando un pozzo, profondo 10 metri, all’interno di un garage al piano terra della palazzina dove si trova l’appartamento in cui abitava Anna Corona. La cisterna è piena per circa un metro e mezzo. A calarvisi, su richiesta dei Carabinieri, sono gli specialisti del Nucleo SAF (Speleo Alpino Fluviale) dei Vigili del fuoco.
Intanto, nella casa, i militari dell’Arma cercano, piantine catastali alla mano, se ci siano segni di intonaco più recente sui muri o tracce di una stanza murata in cui potrebbe essere stata nascosta Denise dopo il suo rapimento. Lo riporta un lancio ANSA.
Ore 13.12 – È in corso, su delega della Procura della Repubblica di Marsala, un’ispezione nell’abitazione in cui viveva Anna Corona, ex moglie di Piero Pulizzi, padre di Denise Pipitone, a Mazara del Vallo.
Nella casa, sita in via Pirandello 55, stanno lavorando i militari della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale Carabinieri di Trapani. L’attività è volta alla verifica dello stato dei luoghi e a capire se sono stati effettuati lavori edili all’interno dell’appartamento.
Come si ricorderà, l’abitazione della donna, madre di Jessica Pulizzi, la giovane accusata, e poi assolta, di essere responsabile della scomparsa di Denise, avvenuta nel 2004, è al centro di un caso: quando i poliziotti, nell’immediatezza della sparizione della piccola, vi si recarono per una perquisizione, la donna riuscì ad evitarla facendo accedere gli agenti nell’appartamento sito al piano terra della palazzina in cui abitava un’altra famiglia.
L’accertamento viene condotto dai militari dell’Arma nonostante da anni la casa – che è di proprietà di una famiglia che vive in Svizzera – non sia più nelle disponibilità di Corona. Nello specifico – e questo particolare lo rivela un lancio dell’AGI – i magistrati della Procura marsalese intendono verificare una segnalazione secondo cui il cadavere della piccola Denise si troverebbe in un muro costruito appositamente.
L’obiettivo degli investigatori è anche quello riscontrare l’esistenza di una botola che porterebbe a uno scantinato nella casa della madre di Anna Corona, che non sarebbe mai stata ispezionata, così come hanno riferito alcuni media. Nei giorni scorsi i pm di Marsala hanno ascoltato a sommarie informazioni l’ex pm Maria Angioni, titolare delle prime indagini sulla scomparsa di Denise e adesso in servizio a Sassari.