Le vaccinazioni in Sicilia per gli over 80 sono decisamente al di sotto della media nazionale. Numeri, questi, che ci fanno preoccupare sul sistema delle vaccinazioni che si sta applicando a livello regionale. Il post pubblicato sul profilo Facebook del dottor Rino Candia, ha ispirato questa intervista che ha rilasciato alla redazione di Trapanisi.it.
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Questo il testo del post pubblicato dal dottor Rino Candia:
“VACCINAZIONI IN SICILIA, DI INEFFICIENZA SI MUORE”:
Dal 1° febbraio ad oggi in Sicilia sono decedute causa Covid oltre 1.000 persone ultraottantenni sui circa 1.500 decessi totali del periodo, la domanda quindi è semplice, QUANTE NE AVREMMO POTUTI SALVARE vaccinandoli non dico in modo eccezionale, ma almeno come la media del resto d’Italia? 50, 100, 200?
Assolutamente infondata la giustificazione della mancanza di vaccini, tutte le regioni ne hanno ricevuti nella stessa proporzione e delle stesse marche, e nemmeno i recenti rifiuti di AstraZeneca, è una situazione che va avanti sin dal primo giorno della campagna vaccinale.
Se guardiamo la percentuale di vaccini utilizzati siamo quasi nella media nazionale (80% contro 83%), quindi le vaccinazioni in Sicilia si fanno, soltanto che si fanno alle persone sbagliate. In parte si fanno agli “imboscati” ed in parte sembra una scelta strategica. Non essendo in grado di assicurare servizi domiciliari e di gestire i non autosufficienti, pur di fare “numeri” si vaccinano quelli più facili e più a portata di mano, a fine giornata il “compitino” è stato fatto e nelle statistiche possiamo segnare 15.000 vaccinazioni, di cui 10.000 “altro”, numeri che non sono un esempio ma quelli reali.
E’ giunto il momento di dirci la verità, nella Sanità si assiste a quello che accade in tutti i settori dove abbia un ruolo il carrozzone regionale: manager e dirigenti scelti per fedeltà e non per competenze, funzionari strapagati ed inamovibili, politici interessati a spartizioni di potere, forniture, appalti. Facile poi scaricare tutto su medici ed infermieri che operano sul campo, gli “eroi” dietro cui trincerarsi per nascondere le manchevolezze di altri più in alto.
Questo andazzo negli altri settori si trasforma in lungaggini burocratiche, sprechi, corruttele: nella Sanità invece si traduce in persone che muoiono. E questo accadeva anche prima, con liste d’attesa chilometriche per qualunque visita specialistica, anche con una diagnosi in ritardo si può morire.
Ma la colpa è anche nostra, non c’è un’opinione pubblica che si ribelli, non c’è un autorevole organo di informazione che chieda conto di quanto sta accadendo. Salvo scandalizzarsi e fare casino per i “MORTI SPALMATI” (che poi non è un insulto ma un termine tecnico usatissimo in statistica) ed invece fottersene dei “MORTI PROVOCATI” da un modo di affrontare le vaccinazioni questo si davvero “scellerato”.
Dr. Rino Candia Chimico-Fisico.