Un programma religioso stilato in base alle norme anti Covid che non ha permesso la processione tipica dei festeggiamenti in onore di San Francesco di Paola. Ieri la “scinnuta virtuale” col mezzo busto in ceramica che lo raffigura, risalente al 1500 e recentemente restaurato, è stato collocato all’interno della chiesa San Pietro per essere venerato dai fedeli.
Don Giuseppe Bruccoleri, parroco della chiesa di San Pietro, di Santa Maria del Gesù ed anche della chiesa di San Francesco di Paola, nell’invitare i fedeli a prendere visione del programma delle funzioni in onore del Santo, questa mattina ha raccontato alla redazione di Trapanisì.it un aneddoto legato al mezzo busto del Santo: nel 1700 il territorio trapanese fu colpito da un terremoto e, secondo gli atti, in occasione di questo evento sismico la statua di San Francesco di Paola “sudò”. L’avvenimento venne considerato come un segno di protezione da parte del Santo nei confronti della città di Trapani. Da allora, San Francesco di Paola ne divenne co-patrono insieme a Sant’Alberto. Successivamente, fu realizzata l’imponente statua che, due settimane dopo la Santa Pasqua, viene portata in processione. Oltre alla festosa processione però, c’è anche da menzionare tra i riti devozionali quelli della “scinnuta” e quello della “acchianata” di questa enorme statua che il mercoledì antecedente alla processione viene disceso dalla nicchia posta dietro l’altare della chiesa intitolata al Santo traumaturgo, per poi farvi ritorno il mercoledì successivo.
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