Il prossimo 2 aprile ricorrerà il 36° anniversario della strage di Pizzolungo, uno degli attentati mafiosi più vili, devastanti e sanguinari della storia del territorio siciliano. Il 2 aprile del 1985, infatti, nel corso di un attentato al giudice Carlo Palermo, verificatosi in località Pizzolungo Piana D’Anchise, nel territorio ericino, a perdere la vita furono una giovane donna, Barbara Rizzo di 30 anni, ed i suoi figli, i gemellini Giuseppe e Salvatore Asta di 6 anni.
Anche quest’anno, come avviene ormai dal 2008 quando l’amministrazione comunale ericina del tempo istituì la giornata del “Non ti scordar di me”, il Comune di Erice e il coordinamento provinciale di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le Mafie, commemoreranno le vittime della strage con alcuni momenti simbolici, certamente più raccolti di come invece meriterebbero per via dell’emergenza pandemica, ma certamente significativi affinché non si disperda la memoria di quanto accaduto.
Le iniziative si svolgeranno presso il Giardino della Memoria di Pizzolungo che sorge proprio nell’area in cui avvenne la strage con il seguente programma:
– 1 aprile 2021, ore 10.30 – Museo della memoria – Area esterna. Incontro con Carlo Palermo: “Da quel 2 aprile 1985 ad oggi”. Il giudice Carlo Palermo dialogherà col giornalista Rino Giacalone sul nuovo libro e su altri temi legati al ricordo della strage.
– 2 aprile 2021 ore 9.30 – Commemorazione solenne sul luogo della strage con deposizione della corona di fiori.
– 2 aprile 2021 ore 16.00 – Museo della memoria – Rappresentazione del testo “Non ti scordar di me” (per pupi ed attori) elaborato dal Mastro Puparo Angelo Sicilia, su Salvatore e Giuseppe Asta, da parte dei ragazzi dell’area penale esterna inseriti nei progetti dell’Ufficio Servizio sociale per i Minorenni di Palermo.
Per ovvie ragioni non sarà possibile partecipare alle iniziative che però saranno diffuse attraverso i canali social del Comune di Erice e sulle pagine Facebook di Libera e del “Non ti scordar di me”
«L’eco di quella maledetta esplosione è ancora fortissimo anche oggi e continua a scuotere con forza le nostre coscienze – commenta la sindaca Daniela Toscano -. Non disperdere la memoria di quanto accaduto il 2 aprile del 1985, col sacrificio di Barbara Asta e dei suoi piccoli figli a causa di un vile attentato mafioso, è un obbligo morale e civile. Proprio per questo, così come già fatto lo scorso anno quando ci trovavamo in pieno lockdown, abbiamo deciso di attivare dei momenti di commemorazione che, seppur meno partecipati dal punto di vista fisico, saranno certamente fondamentali per proseguire nell’azione di educazione alla legalità e di contrasto alle mafie. Proprio per consentire ai cittadini di poter assistere virtualmente agli eventi in programma abbiamo deciso di realizzare dei video che saranno inseriti su Youtube. Ringrazio infine l’associazione Libera che, come sempre, stimola la riflessione sulla strage di Pizzolungo e non solo».
«Continuiamo a inseguire per acciuffarla verità e giustizia sul perché sono morti Barbara e i suoi gemellini Salvatore e Giuseppe – dichiara il coordinatore provinciale di Libera, Salvatore Inguì -, e su perché Cosa nostra voleva uccidere il pm Carlo Palermo, è un ruolo che appartiene non solo alla magistratura, e la spinta investigativa non si ferma come dimostra l’ultima sentenza che ha condannato come mandante anche il boss di Palermo Vincenzo Galatolo, dopo le condanne che c’erano state contro altri capi mafia come Riina, Virga, Madonia e Di Maggio, ma appartiene anche alla società civile, ed è in crescita il laboratorio di memoria e impegno civile realizzato nell’area di Pizzolungo del Non ti scordar di me. Quest’anno poi abbiamo deciso di lanciare una sottoscrizione nel ricordo di Salvatore e Giuseppe Asta per operare di cataratta due bambini in Tanzania».
La donazione sarà a favore di Sightsavers Italia Onlus – Corso Italia 1 – Milano – Bonifico bancario Banca Intesa S.p.A. IBAN IT 10 H 03069 09606 100000001732
«Anche se per il secondo anno consecutivo causa l’emergenza pandemica non abbiamo potuto svolgere il concorso giornalistico riservato agli studenti delle scuole superiori dedicato al giornalista Santo Della Volpe – dice il portavoce di Articolo 21 Rino Giacalone – troveremo anche modo per ricordare Santo che venne proprio a Pizzolungo a parlare per uno dei suoi ultimi interventi a difesa della libertà d’informazione e sul dovere dei giornalisti di continuare a raccontare proprio le pagine di quelle storie che come successo a Pizzolungo il 2 aprile 1985 costituiscono i buchi neri della nostra Repubblica».