Più che “condizioni” o “richieste”capestro, da accettare obbligatoriamente da parte di chi volesse fare rinascere calcisticamente il Trapani, a me quelle elencate nel comunicato del 23 febbraio del sindaco, Giacomo Tranchida, sembrano piuttosto dei semplici “parametri”, a cui corrisponderebbero dei “premi”, ossia dei valori espressi numericamente con dei punti (10, 5 , 2 o 1, per esempio).
C’è da tenere presente infatti che l’Amministrazione Comunale sta per varare un Avviso pubblico, in cui tutte le società calcistiche interessate a fregiarsi del nome “Trapani“, incominciando possibilmente dalla serie D, saranno invitate a presentare un progetto sportivo.
In base al numero di partecipanti, si andrebbe a stilare una graduatoria, così da potere assegnare al primo classificato il titolo sportivo, per adesso di proprietà della Città (il nome “Trapani”, per intenderci).
Come verrà stabilità questa graduatoria? Chi si piazzerà al primo posto, così da essere il prescelto?
Il sindaco in un passaggio del suo comunicato, pur non fornendo alcun chiarimento in merito, parla di “premialità”. Mi viene da pensare che si tratti di “premi”, ossia di punteggi, di varia entità, che presumibilmente saranno assegnati a ciascuno dei vari progetti presentati, a seconda di quanti e di quali, fra i punti programmatici anticipati dal sindaco nel suo comunicato odierno, tali progetti conterranno.
A mo’ di esempio, chi inserirà nel suo progetto “un milione di euro” in favore del Comune di Trapani, come garanzia fideiussoria in caso di fallimento, guadagnerà 10 punti.
Chi invece prevederà l’assunzione nella nuova società calcistica di ex dipendenti del fallito Trapani calcio guadagnerà 5 punti. E così via.
Se così fosse, ma bisognerà attendere la pubblicazione dell’Avviso per saperlo, mi pare evidente che non ci sarà alcun parametro obbligatorio da soddisfare.
In altre parole, nessuno dei punti elencati nel comunicato del sindaco sarà obbligatorio.
Ciascuno degli interessati potrà inserirne nel suo progetto, se lo vorrà, alcuni, tutti oppure nessuno. Ed a seconda di quanti ne saranno inseriti, si conteranno, per ciascuno, i punti conseguiti, così da potere stilare una graduatoria. Il primo classificato, in base ai punti conseguiti, potrebbe essere il prescelto. Ma anche no.
Il sindaco potrebbe infatti preferire colui che, pur essendosi piazzato secondo oppure terzo in graduatoria, abbia comunque dimostrato di possedere una “capacità finanziaria” notevole, di gran lunga al di sopra di tutti gli altri, a nulla importando l’avere inserito nel suo progetto pochi punti programmatici o addirittura nessuno, fra quelli indicati dal sindaco.
Insomma, la partita mi sembrerebbe più che mai aperta e non ci sarebbe nulla di obbligatorio o di limitativo per i concorrenti, se questo che ho indicato dovesse essere il reale significato di quell’elenco, che non brilla affatto per chiarezza e che così tanto ha fatto agitare i tifosi granata.
A tal proposito, mi pare di potere chiarire come il cosiddetto “diritto di tribuna”, a cui ha fatto cenno il sindaco non sia certo da intendere come quell’improbabile accesso “gratis” alla tribuna dello stadio per coloro che ne fossero insigniti ma semmai, più realisticamente, la facoltà di partecipare come spettatore, ospite ai CdA societari.
Calma, dunque. Piano con le conclusioni affrettate ed aspettiamo di leggere l’Avviso del sindaco. Dopo ne sapremo sicuramente di più.
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