È di nuovo allarme tra i residenti nelle immediate vicinanze del centro per migranti “Villa Sant’Andrea” di Valderice che da molti mesi, ormai, è stato destinato ad ospitare coloro che, per la maggior parte tunisini, arrivano sulle coste della Sicilia e devono, o meglio dovrebbero, rispettare il periodo di quarantena previsto dalle attuali norme anti covid. Attualmente si tratta di circa 80 persone.
Solo qualche mese di relativa tregua dopo un’estate di “fuoco”, segnata da continue fughe e intrusioni di migranti nei giardini delle case che circondano il centro di accoglienza, e il fenomeno torna a ripetersi: nonostante le promesse di interventi strutturali per incrementare il livello di sicurezza delle palazzine dove queste persone sono ospitate, i sopralluoghi del prefetto e dei vertici della Questura, la presenza h24 delle F orze dell’ordine, pare non essere cambiato nulla.
Già ieri, uno dei residenti, in un post pubblicato sul gruppo Facebook “Valderice libera”, aveva scritto: “Come da copione già è iniziato il lancio della spazzatura dalle finestre di Villa Sant’Andrea! Nemmeno il tempo di entrare nella struttura e questa gente inizia a non rispettare nessuna regola senza un minimo di educazione! Chi dovrebbe controllare questa situazione perché non lo fa? Perché devono costringere un cittadino a incatenarsi o fare altri gesti clamorosi? Se volete gli immigrati a Valderice fateveli pagare da loro gli stipendi! D’ora in poi mi rifiuto di pagare qualsiasi tassa in questo paese! È una vergogna!”.
Stasera altri cittadini hanno postato foto e video eloquenti: i migranti hanno creato corde con le lenzuola e si sono calati da una finestra al secondo piano di uno dei padiglioni.
“Ora ora ne sono scappati 4 – scrive una donna – e perché la corda gli si è spezzata. Altrimenti la fuga sarebbe continuata… Nonostante avessimo chiamato le forze dell’ordine mentre accadeva il fatto, ci hanno detto che sarebbero venuti a controllare, ancora non si è visto nessuno. Aspettiamo il loro intervento, ma dove sono? Siamo soli, completamente soli, nessuno che ci tutela”.
E c’è chi, esasperato, commenta: “E si ricomincia! No, non staremo a guardare lo scempio dei nostri luoghi. Che le canaglie sappiano che noi daremo loro battaglia!”. GUARDA IL VIDEO
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