È stato sottoposto ad un nuovo provvedimento restrittivo il 50enne Marco Manzo, di Campobello di Mazara, arrestato dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Trapani. L’arresto è avvenuto lunedì scorso ma ne è stata data notizia solo oggi.
L’uomo, nel giugno 2020, era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, poi annullata nel successivo mese di luglio dal Tribunale del Riesame che aveva accolto le doglianze della difesa, ritenendo non sussistenti le esigenze cautelari.
Nel prosieguo dell’iter processuale, la Procura della Repubblica aveva impugnato il provvedimento, ottenendo prima una pronuncia favorevole in appello e successivamente, lo scorso 12 febbraio, il rigetto del successivo ricorso presentato dall’indagato in Cassazione.
Manzo è coinvolto nella operazione antimafia “Ermes III” che ha fatto luce sugli interessi economici del mandamento mafioso di Mazara del Vallo, retto dal defunto boss Vito Gondola, deceduto nel 2017, e sui rapporti che il capo mafia mazarese intratteneva con altri appartenenti alle famiglie mafiose di Marsala, di Campobello e di Castelvetrano.
Nel corso di incontri riservati e attraverso lo scambio di “pizzini” si decidevano, tra le varie attività illecite, le estorsioni da portare a termine nell’ambito della compravendita di fondi agricoli o nel settore dell’esecuzione di lavori pubblici.
Le attività investigative avevano disvelato una serie di reati compiuti dagli indagati, alcuni appartenenti, altri vicini a Cosa Nostra, che si adoperavano per garantire gli interessi economici dell’associazione, il controllo del territorio e quello delle attività produttive oltre agd per favorire la comunicazione riservata con il boss latitante Matteo Messina Denaro.