“Siamo di fronte ad una eccezionale opportunità per superare il divario infrastrutturale tra Nord e Sud”. È quanto afferma il parlamentare regionale Michele Catanzaro (PD) nel sollecitare un’azione forte e mirata del governo regionale a tutela della Sicilia che chiede aiuto.
“Il sistema viario siciliano, soprattutto nelle aree interne, è in pessime condizioni. La questione dei collegamenti, e in particolare il completamento dell’anello autostradale Castelvetrano-Gela, deve far parte dell’elenco delle priorità nell’agenda politica del governo Musumeci. Oltre al tema centrale della realizzazione del Ponte sullo Stretto, nell’elenco degli interventi realizzabili con i fondi del Recovery Fund deve entrare come priorità l’unica area dell’Isola non coperta da autostrada. È un requisito indispensabile per parlare di sviluppo, servizi e attività imprenditoriali in una zona della Sicilia che vuole puntare sul turismo per uscire dalla crisi e superare le conseguenze negative dell’emergenza sanitaria”.
“Il governo regionale – aggiunge Catanzaro – deve rilanciare i progetti che sono risultati esclusi dalla prima bozza dell’elenco fornito al Governo nazionale”. Catanzaro ricorda che tutti i sindaci della provincia di Agrigento alcuni mesi fa avevano sottoscritto un accorato appello per chiedere che venga realizzata la chiusura dell’anello autostradale siciliano, sottolineando che si tratta di una infrastruttura fondamentale per lo sviluppo economico del territorio. E ricorda che solo pochi mesi fa c’è stato anche un preciso impegno del governo nazionale a finanziare il cosiddetto “progetto di fattibilità”.
“Per la realizzazione della Castelvetrano-Gela si può attingere ai fondi del Recovery Fund destinati alle infrastrutture viarie – conclude l’esponente del Pd – ed il governo Musumeci ha l’obbligo di prendere in carico le richieste dei sindaci se vuole tramutare in realtà le sue quotidiane promesse di attenzione nei confronti del territorio che tocca le province di Agrigento e Trapani, ricche di straordinarie risorse culturali e archeologiche da utilizzare al meglio per finalità turistiche. Se non ora, quando ?”