La Procura di Trapani ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini relative all’operazione “Aegades” che, nel luglio dello scorso anno, portò ai domiciliari l’ex sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto, l’allora comandante della Polizia Municipale, Filippo Oliveri, l’ex vice sindaco Vincenzo Bevilacqua e una dipendente della compagnia di navigazione Marnavi.
Si tratta dell’atto propedeutico alla richiesta di rinvio a giudizio che riguarda, in totale, 26 persone. Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza misero in luce un sistema corruttivo politico-affaristico e condussero all’emissione di undici provvedimenti cautelari personali, di cui otto coercitivi della libertà personale degli indagati, e tre interdittive dell’esercizio di un pubblico ufficio.
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, dei reati di corruzione, peculato, falso ideologico in atti pubblici, frode in pubbliche forniture, turbata libertà degli
incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione elettorale, abuso d’ufficio,
smaltimento illecito di rifiuti pericolosi.
Alla società marittima Marnavi, con sede a Napoli, è stato contestato un illecito amministrativo “per aver adottato modelli di organizzazione e gestione illecita per l’esecuzione del contratto di pubblica fornitura di acqua potabile delle isole Egadi con nave cisterna, appaltato dalla
Regione Sicilia” tramite i suoi dirigenti Domenico levoli e Antonia Vitozzi che sono fra i destinatari del provvedimento.
Tra gli aspetti emersi dalle indagini c’è quello della alterazione dei dati sulle necessità di approvvigionamento idrico delle tre isole così da comportare forniture non necessarie. In questo modo – secondo la Procura – Marnavi avrebbe ottenuto introiti non dovuti per oltre 1 milione e mezzo di euro tra il 2013 e il 2018. Truccati anche gli accertamenti sulla salubrità dell’acqua.
Contro l’allora direttore dell’Amp “Isole Egadi” Stefano Donati, le accuse sono di avere stretto un patto con il sindaco Pagoto che gli avrebbe indicato due cooperative a cui affidare la gestione di servizi dell’Area Marina Protetta. Un favore ricambiato – secondo gli inquirenti – con benefici economici, per svariate migliaia di euro, non spettanti secondo il contratto di
lavoro del direttore.
Poi c’è anche la vicenda dell’ex sindaco delle Egadi, Gaspare Ernandez, che si sarebbe accorto delle irregolarità all’interno del Comune e avrebbe ottenuto, con minacce rivolte al sindaco Pagoto, l’elezione della figlia, Kim Ernandez, a presidente della commissione consiliare di controllo sull’Area Marina Protetta.
Tra i fatti contestati dalla Procura trapanese anche le irregolarità nelle attività ispettive della Polizia Municipale – che, dopo l’elezione di Pagoto sarebbero state dirette ad personam nei confronti di esercenti commerciali e soggetti individuati come oppositori – e le trattazioni di pertinenza dell’ufficio tecnico e del Settore finanziario del Comune di Favignana.
Questi i nomi di tutti gli indagati:
Giuseppe Pagoto, Vincenzo Bevilacqua, Antonia Vittozzi, Domenico levoli, Giovanni Febbraio, Giovanni Sammartano, Gaetano Surano, Filippo Oliveri, Francesco Martorana, Angelo Ribaudo, Stefano Donati, Emiliano Vitiello, Alessandro Agate, Giuseppe Alcamo; Pasquale Baiata, Francesco Campo, Libero Giuseppe Carbone, Gaspare Ernandez, Giuseppe Giacalone, Francesco Lombardo; Giuseppe Noto,Giovanna Sercia, Nicolò Ponzé, Stefania Ponzé, Salvatore Campagna, Marnavi Spa.