Erano gli anni Cinquanta quando il piccolo quartiere di Villa Mokarta cominciava a sorgere. Un quartiere periferico, senza un piano urbanistico e con servizi essenziali scarsi.
Nel decennio tra il 1960 e il 1970 tanti immigrati provenienti chi dall’Agro ericino, chi da Calatafimi, da Alcamo e altre zone della provincia, si trasferirono a Villa Mokarta per motivi di lavoro e cominciarono a costruire le proprie case.
In questo clima di continua crescita e trasformazione, il vescovo di Trapani, monsignor Francesco Ricceri, volle che nel quartiere sorgesse la parrocchia San Paolo Apostolo. Così, acquistando un lotto di circa 3700 metri quadrati, all’incrocio tra via Niagara e via Raffaello Sanzio, affidò la progettazione del nuovo edificio all’ingegnere Cavallaro.
Costruita in cemento armato, con pilastri a vista, la parrocchia San Paolo Apostolo ha una pianta ottagonale a croce greca, con un rialzo di 60 centimetri rispetto al manto stradale.
L’ingegnere Cavallaro progettò anche una scalinata continua che potesse collegare i quattro prospetti ma, per motivi economici, fu costruita soltanto la scalinata sul fronte sud della Chiesa.
I pilastri, esterni e interni, si collegavano alla sommità con una trave di allacciamento e ciascun prospetto avrebbe dovuto presentare, al centro e in primo piano, una grande vetrata istoriata con scene tratte dalla vita di Apostoli.
La parrocchia fu completata tra gli anni 1967 e 1969 e inaugurata il 25 gennaio 1971. Successivamente, furono eseguiti ulteriori interventi per la realizzazione della pavimentazione, dell’intonaco, degli impianti d’illuminazione. Le pareti interne, tinteggiate di bianco, spiccavano contro il grigio cemento dei pilastri, mentre un pannello di velluto rosso, collocato al centro della parete absidale, faceva da sfondo al tabernacolo mobile, in legno dorato, poggiato su un basamento ligneo.
Una chiesa nuova, ancora incompleta, un quartiere ancora in piena crescita, l’arrivo di tante famiglie dai territori vicini e, con loro, l’arrivo di don Mario Gatto. La chiamata del vescovo Ricceri fu tanto attesa: “Ti mando a Villa Mokarta, nella nuova parrocchia di San Paolo. La chiesa è ancora incompleta, ma tu chiamerai alcune brave persone e insieme la completerete“.
Don Mario stringeva tra le mani tremanti quel foglio, scritto ancora in latino, che recitava: “…Novam Paroeciam sub titulo SANCTI PAULI, in loco v.d. ‘MOKARTA’, …erigimus erectamque renuntiamus“.
Il sacerdote sapeva che non sarebbe stata un’avventura semplice però scelse, per questo nuovo percorso, gli aiutanti migliori che potesse trovare: i bambini di Villa Mokarta.
“Bambini il nostro vescovo ha fatto costruire una nuova parrocchia – sembra una grande tenda, come quella che Mosè costruì nel deserto – anche qui intorno è tutto secco, così ho pensato che insieme potremmo costruire un grande giardino. Ognuno porterà una piantina, e su ognuna di esse scriverò il vostro nome. Siete pronti ad aiutarmi?“. Don Mario Gatto sente ancora forte e chiaro quel “Sì!” gridato all’unisono dai tanti bambini accorsi nella nuova parrocchia.
Le prime messe, celebrate ancora all’interno di un garage mentre l’edificio della chiesa veniva ultimato, avevano un sapore nuovo. Don Gatto, che veniva “da fuori”, cominciò a celebrare delle messe “diverse” rispetto alle tradizionali, alle quali gli abitanti erano abituati.
Furono introdotti i canti ritmici e lo scambio della pace e con loro la sorpresa “Matri! ca stu parrino a San Paolo, in chiesa abballano, sonano!”
“Eravamo una Chiesa in costruzione in tutti i sensi – racconta il sacerdote – ma eravamo felici di esserlo“.
E così, è cresciuto grande e rigoglioso il giardino di don Mario e con esso la parrocchia di San Paolo. Un giardino fatto di piante e di una comunità che in cinquant’anni non ha mai smesso di crescere e fiorire.
E anche se, a volte, il terreno non è adatto alla crescita di ogni singolo fiore, don Mario sa che ciò che più conta sono le radici, affinché, ogni ritorno nel proprio “giardino” sia sempre una grande festa.
Festa, che proprio oggi, celebra i 50 anni della parrocchia San Paolo Apostolo e della sua grande famiglia.