Le esperienze che si vivono all’estero sono sempre valide e utili per arricchire le proprie conoscenze riguardo ad altre culture e tradizioni. Spesso basta solo un viaggio fuori dalla comfort zone per scoprire abilità che non sapevamo di possedere. In poco tempo si può imparare l’inglese o un’altra lingua e ritornare a casa con un enorme bagaglio di avventure nuove.
È quindi molto importante inserire nel CV qualsiasi esperienza lavorativa o di volontariato trascorsa fuori dal nostro bel Paese.
In questo articolo abbiamo deciso di riportare dei suggerimenti utili per arricchire il “biglietto da visita” lavorativo per eccellenza: il curriculum vitae.
- Il viaggio è una scoperta
La prima considerazione da fare è che il viaggio è un percorso nuovo, che andrebbe fatto senza troppe aspettative o pregiudizi ma con la curiosità della scoperta. Ci sono diversi momenti nella vita in cui è permesso viaggiare da soli o in compagnia di amici o di compagni di classe.
È fondamentale inserire nel CV tutto ciò che viene fatto, soprattutto se siete alle vostre prime esperienze lavorative.
Se non conoscete la lingua avete la possibilità di impararla e di tornare a casa pronti per dare lezioni in inglese online, magari.
Le possibilità sono davvero infinite, e anche nel caso in cui tu abbia solo viaggiato, puoi aggiungere al tuo CV tante nuove abilità.
- Anno sabbatico e volontariato all’estero
Essenziale sapere in che punto del CV bisogna inserire le esperienze vissute all’estero. Iniziamo dal cosiddetto “gap year” e dal volontariato.
In entrambi i casi è possibile inserire queste avventure con la dicitura di “esperienza professionali” o “esperienza internazionale”.
Questo tipo di esperienze tendono ad essere molto apprezzate dai datori di lavoro perché rendono un potenziale candidato più interessante.
Il gap year, o anno sabbatico, è utile per arricchire le proprie conoscenze in linea generale, migliorando le proprie soft skills, come vedremo di seguito.
Allo stesso modo il volontariato è un’esperienza importante nella quale si sviluppa spesso un progetto con degli obiettivi ben precisi.
In entrambi i casi è importante descrivere il tipo di esperienza, la durata e le attività svolte.
- Il lavoro stagionale all’estero
Il lavoro stagionale all’estero è un’esperienza importante perché permette di acquisire diverse abilità e di imparare un mestiere nuovo. Che si tratti della raccolta di frutta in Francia o di un lavoro in un rifugio di montagna, è importante inserire nel CV qualsiasi esperienza lavorativa vissuta all’estero.
Creare un CV ad hoc per il tipo di lavoro che state cercando vi permette di focalizzarvi su ciò che avete imparato grazie alle attività lavorative svolte fuori Paese, e non tanto sul tipo di attività.
- Imparare una nuova lingua
Un’esperienza all’estero è valida anche perché offre la possibilità di imparare le basi di una nuova lingua. Anche se decidi di non andare in Inghilterra, hai tantissime altre opzioni per imparare l’inglese, ad esempio. Oppure perché non il francese o lo spagnolo. Le possibilità sono davvero tantissime e le nuove competenze linguistiche rappresentano un grande valore aggiunto al tuo CV.
Il mondo del lavoro è sempre più “international” e la conoscenza di una nuova lingua ti apre le porte a tante nuove possibilità.
- Acquisire le “soft skills”
Il viaggio porta con sé la possibilità di sviluppare due importanti abilità nel mondo del lavoro: la flessibilità e l’adattabilità.
Un’esperienza in un paese che non si conosce porta con sé la possibilità di scoprire nuovi mondi, magari completamente diversi dal nostro. Essere flessibili e adattabili significa saper essere un vero viaggiatore curioso e senza pregiudizi.
Non da meno, la flessibilità e l’adattabilità sono soft skills molto apprezzate in diversi settori lavorativi.